Campo 121745_ B/N

Campo 121745_ B/N

Shay Frisch

A cura di
Achille Bonito Oliva

6 ottobre 2017 _ 6 gennaio 2018

Palermo | ZAC_Zisa Arti Contemporanee
Via Paolo Gili, 4

Dal 6 ottobre 2017 al 6 gennaio 2018, presso la sede espositiva ZAC – Zisa Arti Contemporanee, all’interno dei Cantieri Culturali alla Zisa (Via Paolo Gili, 4), sarà possibile visitare la mostra dedicata alle installazioni luminose realizzate dall’artista israeliano Shay Frisch, dal titolo “Campo 121745_B/N” a cura di Achille Bonito Oliva.

Il lavoro dell’artista, molto apprezzato nelle esposizioni presso il Museo Mac di Lima, il Museo Mac di Santiago del Cile e alla Fondazione San Fedele di Milano, consiste nella modellazione e la manipolazione dell’energia attraverso la costruzione di campi elettrici. Il campo è costituito da un assemblaggio sequenziale di adattatori elettrici di uso comune, moduli conduttori di corrente elettrica attraverso i quali passa l’elettricità che si fa “forma”. Il progetto, pensato appositamente per lo spazio dello ZAC, prevede una sequenza di installazioni allestite a pavimento e sulla grande parete di fondo. Non mancherà il riferimento alla città di Palermo con un’istallazione ispirata alle geometrie architettoniche del vicino Castello della Zisa, dal quale lo ZAC prende il nome.
Il lavoro dell’artista consiste nella modellazione e la manipolazione dell’energia attraverso la costruzione di campi elettrici. Il campo è costituito da un assemblaggio sequenziale di adattatori elettrici di uso comune, moduli conduttori di corrente elettrica attraverso i quali passa l’elettricità che si fa “forma”.
L’asettico componente industriale è imbrigliato all’interno di ripetizioni modulari e trasformato dall’elettricità in una forma viva, pulsante. Il passaggio dell’elettricità attraverso i moduli che compongono l’opera, genera un campo elettromagnetico che si diffonde nello spazio circostante, trasformando questi assemblaggi in generatori di energia, campi elettrici che si estendono nello spazio diffondendo la loro carica.

In questo modo l’artista opera sullo spazio creando un luogo saturo di induzione, un campo in cui entrano gli spettatori. I moduli mantengono all’interno una carica elettrica la cui perenne attività è rivelata da spie luminose, a testimonianza di un fenomeno in continuo movimento, di un atto che si compie in diretta e che non ha fine.

Il progetto, pensato appositamente per lo spazio dello ZAC, prevede una sequenza di installazioni allestite a pavimento e sulla grande parete di fondo. Non mancherà il riferimento alla città di Palermo con un’ installazione ispirata alle geometrie architettoniche del vicino Castello della Zisa, dal quale lo ZAC prende il nome.

Achille Bonito Oliva, curatore della mostra scrive:“(…) Shay Frisch conferma la linea di ricerca primaria condotta dalla Minimal Art, con un’analisi degli elementi fondanti pittura e scultura: luce e spazio. L’istallazione e le opere a parete evidenziano tale analisi, con una rappresentazione essenziale e fenomenica di questi due poli dell’opera come avvento concreto. La luce viene evidenziata, resa volumetrica per un assetto formale che la inquadra e la inscatola concretamente nello spazio.
In definitiva l’opera “illuminata” di Shay Frisch mostra una forte tensione con lo spazio in cui è calata. Una intenzione vaporizzata nello spazio. Come nella pittura di Rothko la forma si scioglie sotto lo sguardo dello spettatore ed acquista una forza liquida ed invasiva. La geometria del buio apre le sue feritoie e consegna alla nostra vista tracce e giacimenti di luce.
Dunque questo è l’approdo di un artista che, partito da uno spazio vagabondo, ha adottato la dinamicità come sistema intrinseco allo spazio stesso, un sistema combinatorio di relazioni mobili: il campo che crea accordi tra i vari punti dell’installazione, affidandone la definizione ad una corrente, al flusso interno all’opera. Avvento visivo di una profezia, quella filosofica di Merleau-Ponty che prefigura per l’arte contemporanea forme temporali.
Una intensa spiritualità segna l’opera radicalmente aniconica dell’artista israeliano, epifania sospesa o rallentata… Shay Frisch accende insieme spiritualità della forma e modularità della ragione, sotto i nostri occhi appare un campo silenzioso abitato, una ragione profonda.

In occasione del finissage verrà presentato al pubblico il catalogo della mostra.

SHAY FRISCH | campo 121745_B/N
A cura di Achille Bonito Oliva
Dal 6 ottobre al 6 gennaio 2017
ZAC_ Zisa Arti Contemporanee Palermo, Via Paolo Gili, 4
cultura@comune.palermo.it museispaziespositivi@comune.palermo.it

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